On Haematologica 2006; 91(suppl 4):192–3, we published the article “Fatigue:è un problema per gli adolescenti affetti da patologia onco-ematologica?” with a wrong list of authors. Correct article is now published below.
FATIGUE: È UN PROBLEMA PER GLI ADOLESCENTI AFFETTI DA PATOLOGIA ONCO-EMATOLOGICA?
Borgogno M, Cancellieri L, Zanfabbro L, Pozzati D
Centro Dipartimento Scienze Pediatriche Adolescenza Ospedale Infantile Regina Margherita Pediatria Oncologica, Torino
La fatigue cancro-correlata è un fenomeno multidisciplinare ed intrinsecamente soggettivo. È un complesso di sintomi che si sviluppa nel tempo nei pazienti oncologici ed ha ripercussioni negative e drammatiche sulla vita dei malati, compromettendone l’energia fisica (sensazione di stanchezza e debolezza malgrado il dovuto riposo), le capacità mentali e le condizioni psicologiche nonché relazionali. Benché l’orientamento dell’équipe oncologica si stia indirizzando verso una visione sempre più olistica, ancora poco si parla della fatigue cancro-correlata, soprattutto per quanto riguarda l’ambito pediatrico oncologico e nello specifico all’età adolescenziale. Occorre dunque indagare per scoprire se e quanto tale problema sia percepito dagli adolescenti affetti da cancro. L’obiettivo della ricerca è: indagare il percepito del sintomo fatigue in un campione di pazienti in età adolescenziale affetti da patologia onco-ematologica e sottoposti a trattamento polichemioterapico.
Disegno dello studio. Studio osservazionale di prevalenza.
Dati.(Metodologia di raccolta, dati raccolti, analisi, con specifica degli strumenti statistici ulizzati). Per questo studio il punto di partenza è stato una revisione della bibliografia (PUBMED, CINHAL) che ha permesso di conoscere lo stato dell’arte nazionale ed internazionale rispetto all’argomento (dalla quale è stato tratto per la formulazione dell’obiettivo) e per la scelta dello strumento d’indagine (Revised Piper Fatigue Scale).
Le caratteristiche del campione sono state: pazienti affetti da patologia onco-ematologica, con diagnosi tumorale certa, di età compresa tra i 10 ed i 20 anni, ricoverati per trattamento polichemioterapico. In totale sono stati consegnati e raccolti 11 questionari pazienti in regime di ricovero nel reparto di Degenza di Pediatria Onco-ematologica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Il periodo osservazione è andato dal 01/10/04 al 30/11/04.
Conclusioni. Dall’analisi dei dati ottenuti si può dire che il fenomeno fatigue è percepito dagli adolescenti affetti da patologia tumorale in corso di trattamento polichemioterapico. È risultato essere un sintomo che si manifesta maggiormente nella prima parte della giornata (mattino e primo pomeriggio) con un’intensità media ed una frequenza associabile alla definizione qualche volta. La fatigue è definita dai ragazzi come debolezza e mancanza di forza, definizioni sovrapponibili a quelle riscontrate in letteratura. L’instaurarsi della fatigue coincide con l’inizio dei cicli chemioterapici, motivo per cui, tra i fattori citati quali cause scatenanti, tutti i ragazzi hanno menzionato le terapie e ciò che ne consegue (aplasia, ripetuti ricoveri, trasfusioni, ecc…). La fatigue interferisce solo in parte sulla sfera cognitiva (capacità di concentrazione, di ragionamento e sulla memoria) ed interferisce maggiormente sulla sfera emotiva (sull’umore, sulla tensione e sulla noia). Pare inoltre che la correlazione tra fatigue e capacità di socializzazione sia praticamente inesistente; vi è correlazione, seppur non eccessiva, con la capacità di completare le attività scolastiche. Per la riduzione del senso di stanchezza i ragazzi ricorrono al riposo, all’aumento delle ore di sonno e alla riduzione delle attività fisiche. Si tratta in ogni caso di provvedimenti suggeriti dall’ambito famigliare e non dall’équipe medico infermieristica. Questo lavoro di ricerca ha permesso di iniziare a comprenderequanto il fenomeno fatigue sia presente negli adolescenti. Ha concesso di indagare su nuovi aspetti della sfera personale dei pazienti, dando la possibilità di poter migliorare il ruolo dell’équipe oncologica orientata sempre più verso un approccio olistico.
Eventuali proposte, problemi aperti. Il periodo e il numero di pazienti osservati è esiguo e i risultati suggeriscono l’utilità di continuare ad osservare ed analizzare il fenomeno della fatigue negli adolescenti.